Obiettivo realizzativo 2

OBIETTIVO REALIZZATIVO 2 Analisi del settore della pesca in Italia, con riferimento allo stato della biodiversità marina, al contesto giuridico, al quadro socio economico ed occupazionale nei siti Natura 2000 e nelle zone marine

protette

Data di inizio M1
Data di fine M6
Tipologia RI/SS RI
Luogo di

svolgimento

Napoli

 

 

ATTIVITÀ TIPOLOGIA TITOLO ATTIVITÀ
Attività 2.1 RI Analisi del quadro normativo di riferimento nell’ambito della pesca sostenibile nelle aree protette: la nuova PCP (Regolamento UE n. 1380/2013) e lo stato di attuazione in Italia; l’organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (Regolamento UE n. 1379/2013); il nuovo Fondo europeo per gli

affari marittimi e la pesca (FEAMP) (Regolamento UE n. 508/2014)

Attività 2.2 RI Analisi del quadro socio-economico di riferimento: sostenibilità

ambientale, sociale e occupazionale delle attività di pesca svolte nelle aree protette

Attività 2.3 RI Analisi della domanda
Attività 2.4 RI Ricognizione dello stato di attuazione dei siti Natura 2000 e zone

protette

Attività 2.5 RI Analisi di best practice a livello internazionale sulle politiche di

sostegno alle attività di pesca nelle aree protette

 

 

 

Sintetica descrizione dell’Obiettivo realizzativo e delle attività

L’obiettivo realizzativo 2 mira a costruire una visione quanto più completa del quadro di riferimento economico e giuridico, in cui si possa raggiungere la sostenibilità ambientale, sociale ed occupazionale delle attività di pesca nelle aree protette, al fine di contribuire alla definizione di un adeguato sistema di protezione delle risorse e dei livelli occupazionali nell’ambito delle attività di pesca sostenibile.

In tal senso sarà condotta un’analisi del comparto pesca all’interno delle aree protette in Italia, affrontando aspetti giuridici, economici ed ambientali, con un focus specifico sullo sviluppo.

Saranno inoltre analizzate le pratiche a livello internazionale di politiche di sostegno alla pesca nelle aree protette, che possano fornire lo sviluppo di percorsi più idonei ed indicazioni di confronto allo sviluppo delle successive attività progettuali.

Una introduzione di carattere generale tratterà delle linee generali di trasformazione della pesca in Italia nel corso del XX secolo, delle aree maggiormente interessate, delle loro caratteristiche ambientali e sociali, dei cambiamenti del peso del settore nella composizione dell’economia in Italia per giungere ad una analisi puntuale del percorso che ha portato all’istituzione di aree protette.

In tal senso l’attività intende effettuare una analisi del processo storico attraverso il quale si sono venuti configurando nel corso degli ultimi decenni i diversi ambiti di tutela delle risorse marine (Aree Marine protette, Zone di Tutela Biologica, Parchi Regionali, Parchi Sommersi etc.) con una particolare attenzione alla ricostruzione del quadro giuridico, istituzionale e geografico, nonché alla ricognizione comparata degli interventi messi in atto nelle diverse aree della penisola.

In merito alla tematica del presente progetto, un particolare approfondimento verrà condotto sui rapporti con i Paesi transfrontalieri (Adriatico, Riva Sud del Mediterraneo) con i quali l’Italia ha avviato da tempo politiche di cooperazione. All’analisi delle caratteristiche nazionali e regionali si intende affiancare quella dello sviluppo della politica comunitaria della pesca e del quadro normativo di riferimento che viene preso in considerazione in dettaglio nell’attività 2.1, dove vengono esaminati i tre Regolamenti comunitari più importanti: il 1380 e il 1379 del 2013 e il 508 del 2014.

Un ulteriore approfondimento sarà condotto per inquadrare l’orientamento delle politiche internazionali relativamente alla pesca sostenibile nelle aree protette.

L’intento, quindi, è quello di definire il contesto economico e normativo nazionale ed internazionale indispensabile per creare una forte sinergia tra i diversi attori del progetto che partecipano alla costruzione di una rete di cooperazione che si basi principalmente sulla formazione e sull’informazione di tematiche legate alla pesca e l’acquacoltura nelle aree protette.

 

Attività 2.1: Analisi del quadro normativo di riferimento nell’ambito della pesca sostenibile nelle aree protette : la nuova PCP (Regolamento UE n. 1380/2013) e lo stato di attuazione in Italia; l’organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (Regolamento UE n. 1379/2013); il nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) (Regolamento UE n. 508/2014).

L’analisi si focalizzerà principalmente su tre Regolamenti comunitari: il 1380 del 2013, che riguarda la riforma della Politica Comune della Pesca (PCP), il 1379 del 2013 per l’organizzazione comune dei mercati, ed il 508 del 2014 che definisce la struttura e le modalità di attuazione del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e per la Pesca (FEAMP).

In questa sezione, attraverso l’analisi del quadro normativo europeo, si vuole evidenziare l’importanza della nuova PCP la quale cerca di garantire che le attività dei settori della pesca e dell’acquacoltura siano sostenibili dal punto di vista ambientale nel lungo termine e siano gestiti in modo da favorire il raggiungimento degli obiettivi, valutati in termini di benefici economici, sociali e occupazionali, soprattutto in contesti caratterizzati dalla presenza di siti Natura 2000 e di zone marine protette.

In questo contesto si farà, quindi, particolare riferimento a come la politica europea sulla pesca abbia modificato le policy a sostegno delle azioni relative alla biodiversità marina.

Attività 2.2: Analisi del quadro socio-economico di riferimento: sostenibilità ambientale, sociale ed occupazionale delle attività di pesca svolte nelle aree protette

Per poter procedere all’individuazione e promozione di un adeguato sistema di governance locale, per una gestione sostenibile della pesca nelle aree protette, emerge la necessità di effettuare una analisi storica, economica, giuridica e sociale che sia in grado di definire l’estensione e l’articolazione dell’economia del mare nelle sue dimensioni reali e nei suoi aspetti specifici. Questo passaggio è necessario per comprendere le più efficaci linee strategiche per lo sviluppo, a breve quanto a medio e a lungo termine, di questo importante segmento produttivo. A tal fine risulta necessario:

1) esplicitare il valore reale dell’economia del mare con particolare riferimento a quei contesti caratterizzati da componenti di tutela ambientale;

2) promuovere il riconoscimento a livello istituzionale del peso e dell’importanza dell’economia del mare nelle aree protette e le implicazioni di sviluppo;

3) comprendere l’importanza della progettualità su tematiche strategiche relative ai settori e alle filiere e implementare una policy di sistema mirando ad eliminare le problematicità che l’hanno fortemente ostacolata fino ad oggi;

4) realizzare un’analisi approfondita degli ambiti di tutela e delle loro funzioni: inquadramento geografico, estensione, localizzazione, livelli occupazionali, numero delle imprese e delle imbarcazioni, aree di pesca, sistemi e tecniche impiegati;

5) promuovere azioni dirette ad orientare l’economia del mare verso uno sviluppo sostenibile integrato: economico, sociale e ambientale che sia in grado di salvaguardare i livelli occupazionali ed in prospettiva creare anche nuove opportunità di lavoro derivanti dal particolare contesto di tutela ambientale.

Si svolgerà inoltre un’analisi comparativa tra l’offerta dell’industria della pesca in Italia e quella legata ad aree protette, con particolare riferimento alle unità occupate, alle imprese del settore ed all’indotto creato, nonché alla produzione in termini di pesca marittima e acquacoltura.

Nello specifico, si svolgerà inizialmente un inquadramento geografico delle aree marine in cui viene effettuata l’attività di pesca.

Si esamineranno i dati della flotta peschereccia per valutare lo sforzo sostenuto e si descriveranno sinteticamente le attività di pescaturismo descrivendone gli elementi di criticità.

All’analisi della sostenibilità economica verrà affiancata un’analisi sulla sostenibilità sociale. Si tratta di prendere in esame le caratteristiche degli attori in relazione all’età, al livello di scolarizzazione, ai rapporti con gli ambiti di tutela e alle rappresentanze di categoria, alle aspettative e alle richieste nei loro confronti.

 

Attività 2.3: Analisi della domanda

L’analisi riguarderà la domanda e la filiera che interessa il pescato delle aree protette al fine di evidenziare elementi di criticità e punti di debolezza

Si approfondirà la segmentazione della domanda e, in particolare, dei comportamenti di consumo, con riguardo alla loro influenza sulla tipologia di pescato e sul rispetto delle restrizioni normative favorenti la protezione della biodiversità.

 

Attività 2.4: Ricognizione dello stato di attuazione dei siti Natura 2000 e zone protette. L’ambiente marino ospita una vasta gamma di biodiversità, caratterizzato da una complessità spaziale e temporale non eguale rispetto all’ecosistema terrestre.

La conservazione marina fino ad oggi è stata incentrata sulla necessità di proteggere i siti richiesti per la riproduzione di specie o del ciclo di vita concentrando la gestione delle risorse marine sulla tutela degli stock ittici e il mantenimento di un rendimento sostenibile delle risorse marine. Tuttavia, vi è ora un chiaro orientamento verso una gestione basata su un approccio ecosistemico che deve prendere in considerazione la gestione dei sistemi ecologici e la funzione degli ecosistemi e soprattutto, un processo di creazione di scenari di gestione delle risorse marine esteso anche ad altri settori economici non solo all’attività ittica.

Per completare il quadro di riferimento delineato, sarà effettuata una ricognizione dello stato dei siti e delle aree protette oggetto di interesse, prendendo in considerazione gli studi più recenti condotti a livello centrale e i risultati dei monitoraggi periodici realizzati dagli enti preposti, per definire un quadro complessivo di riferimento ed evidenziare le principali criticità e lacune a livello territoriale e metodologico.

Saranno inoltre raccolte e sistematizzate tutte le buone pratiche relative ad esperienze di gestione della pesca sostenibile nelle aree protette,

 

Attività 2.5: Analisi di best practice a livello internazionale sulle politiche di sostegno alle attività di pesca nelle aree protette

L’analisi proposta mira a massimizzare il contributo che può derivare dalle politiche dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo per il conseguimento di obiettivi strategici collegati alla pesca e al contemporaneo mantenimento della biodiversità per i servizi eco-sistemici. In particolare, si cercherà di comprendere come nel Mediterraneo siano state adottate misure per la pesca sostenibile che possono essere sintetizzate nei seguenti punti:

1) supporto alla pesca in linea con il rendimento massimo sostenibile;

2) sostegno per l’eliminazione dei rigetti a mare;

3) supporto di attrezzi o tecniche di pesca più selettive;

4) partenariati tra esperti scientifici e pescatori;

5) misure per l’innovazione sostenibile;

6) metodologie di monitoraggio delle aree marine protette.

 

Infine, si svolgerà un’analisi comparativa di altre policy in ambito internazionale riguardanti la pesca nelle aree protette.